giovedì 10 novembre 2011

ricordi futuri

Ci sono dei ricordi che vengono spazzati via dalla rapidità con cui si susseguono esperienze particolarmente significative. Io e Silvia ce ne siamo già accorti con Pietro: i primissimi anni di vita di un bambino sono come un fiume in piena di novità e momenti intensamente memorabili che si sovrappongono con velocità implacabile di pari passo con la sua vertiginosa evoluzione. Così, prima che tu te ne accorga, il bambino di prima è già stato sostituito prepotentemente dal bambino che hai davanti tutti i giorni, e quello di allora ti appare come un pallido ricordo. Ti sembra impossibile che sia stato così, perché lui è innegabilmente quello che hai davanti, così diverso, completo, formato. Nei primissimi anni di vita di Pietro, quando la mia attività di blogger scorreva con diverso metabolismo, avevo approfittato del mio vecchio blog per fare il punto della situazione ogni tanto, per cui ora ho la fortuna di poter andare a rinfrescarmi la memoria su com'era Pietro a tot mesi o anni, visto che molte cose le ho dimenticate.
Poiché questo blog ha un'impostazione più rigidamente definita e altri tempi di pubblicazione, finora non ho fatto lo stesso per Gemma. Poi però ho pensato che i ricordi non esistono solo al passato, ma che possono anche essere fissati in divenire, in determinati casi come quello di cui sopra, affinché restino appunto ricordi e non cadano invece nell'oblio.
Vorrei quindi riportare, a mo' di appunti, alcune cose su Gemma che non vorrei scordare. Probabilmente ne verranno altre in seguito.

Gemma, diversamente da Pietro, ha mostrato una curiosità per il cibo sin da piccolissima. Non aveva ancora l'età per le pappette, che già, credo poco prima dei cinque mesi, pretendeva di assaggiare quel che avevamo nel piatto. La prima pappa fu una gioia divorata senza prender fiato. Anche i gusti sono diversi da quelli di Pietro: formaggio, pomodoro, prosciutto... è attirata praticamente da tutto, e preferirebbe essere indipendente nel mangiare.

Il giorno della festa del papà, all'età di sette mesi circa, ha detto "papà!". Però è stato più un caso che altro.

Ci ha messo più di Pietro a iniziare a gattonare. Ha mosso i primi passi da poco, ovvero intorno al primo anno d'età. In compenso, ha una gran voglia di camminare in piedi, e vuole sempre essere presa per mano per girare per la casa. A un anno e due mesi circa è stata per la prima volta ferma in piedi senza tenersi a nulla per qualche secondo.

Ha un carattere meravigliosamente solare. Saluta sempre tutti con la manina e un sorriso quando arrivano e se ne vanno, gridando "TA!" che nella sua lingua significa "Ciao!".

A un anno e due mesi, le altre parole che pronuncia sono "Sciusciu" (ciuccio), "Papa/Mama/Baba" (un'entità indefinita che comprende me, Silvia e Pietro), "pa!" (pappa), "nonna", "da" (dammelo), "na-na-na" (no, grazie) e infine "schöa" (un'entità indefinita che comprende tutto ciò che desidera, pronunciata con un accento che mi sa un po' di cinese).

Da diversi mesi ha imparato il verso del leone, il suo primo animale preferito. In realtà, il suo ruggito somiglia più al verso di una foca o al ragliare di un asino, ed è applicabile a quasi tutti gli animali (galline, maiali, eccetera), con l'eccezione del cane e di altri simili che secondo lei fanno "ba!". Negli ultimi giorni, hanno fatto la coro comparsa anche il muggito della mucca e il belato della pecora.

Se apprezza il cibo, inizia ad annuire con la testa guardandoti negli occhi per un quarto d'ora.

Quando sente il rumore della porta d'ingresso al piano di sotto, a ora di pranzo e cena, inizia a chiamarmi pavlovianamente. Amore di papà.

Già da mesi, ovvero prima dell'anno di età, mostra una passione tutta femminile per scarpe, braccialetti, collane e borsette, che prova costantemente a indossare, talvolta con successo.

Da qualche tempo a questa parte inizia a ballare contenta quando sente le canzoni dello Zecchino d'Oro, accompagnandole con gesti delle braccia da cantante di hip-hop (argh).

In generale, non avendo il problema della dermatite come Pietro, ha sempre dormito con maggiore continuità di lui, e si addormenta anche con minore difficoltà la sera.

Se la mettiamo nel lettone si mette di traverso per la gioia della mia schiena. Qualche volta mi ha afferrato il naso di notte.

Se le canti "nanna cuchetta", inizia a ciondolare piegando la testa di lato.

Fa le pernacchie e se la ride.

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