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mercoledì 8 giugno 2011

memorie flash (2) - via roma, angolo via ciriagno


L'angusto corridoio d'ingresso dell'appartamento in Via Roma (angolo Via Ciriagno) nel quale andarono a passare i loro ultimi anni i miei bisnonni Minot e Delina, genitori del mio nonno materno, dopo una vita trascorsa a Mulino Galletto. Ricordo, in quell'ingresso dalle tinte biancastre, la figura imponente di mio bisnonno, un giorno che andai a trovarlo insieme a nonno Berto. Nonno Minot era stato mugnaio, aveva delle mani enormi e nodose, un volto felino e occhi di ghiaccio. Ricordo molto poco di lui. Forse mi incuteva anche un po' di timore.
Sotto il loro appartamento, in un piccolo palazzo che già da oltre un ventennio, forse quasi un trentennio, è stato abbattuto per far posto a un edificio più grande e moderno, c'era un negozio di alimentari che si affacciava sull'officina Visca, al posto della quale ora c'è un Maxisconto. Ricordo che accompagnai mio nonno Berto in quel negozietto, e lui comprò del prosciutto cotto avvolto in carta gialla. Ricordo che quella volta appresi che del prosciutto non si mangia solo il grasso, come invece facevo io.


Le due immagini accanto mostrano un dettaglio del volto e uno delle mani di nonno Minot (Domenico Bernardo Binello, padre del mio nonno materno), in due fotografie scattate da mio padre nel 1981.

martedì 31 maggio 2011

memorie flash (1) - la casa delle pumpette

Ci sono alcuni ricordi di infanzia che sono troppo vaghi, frammentari e scollegati per riuscire a inserirli in un discorso di ampio respiro. Per quanto mi sforzi di ricordare, di connetterli ad altro, se ne stanno lì, a galleggiare come isole nel nulla, prive di ponti che consentano una visione d'insieme. Sono frammenti che difficilmente dimenticherò perché ormai sono, così come sono, impressi a fuoco nella mia memoria. Sebbene il tempo abbia eroso tutto intorno la terra su cui poggiavano, essi ormai se ne stanno lì, induriti, fossilizzati, eterni e soli. Ma chissà che, trascrivendoli, non riportino a galla qualcos'altro...

Ecco dunque il primo :

L'appartamento di due vecchine amiche di mia nonna Rina, dette in piemontese "Pumpette", che abitavano in un punto imprecisato di Via Mazzini, vicino alla casa con le due statuette di Topolino sul muretto che fu la casa dell'infanzia di mio padre. Ricordo che mia nonna qualche volta mi ci portò, da bambino, e mi tornano alla memoria un arredamento antico, mobili scuri, un soffitto basso, caramelle di zucchero e un colore aleggiante tra il turchese e il verde pallido. Non so perché, ma se mi sforzo di collocare queste visite, mi viene in bocca un sapore natalizio, un'atmosfera dickensiana, la nebbia, il freddo, la luce dei lampioni nel pomeriggio che è già sera. Una Canale quasi vittoriana tanto sembra distante nello spazio e nel tempo. Chissà quanto c'è di autentico, e quanto invece è frutto di contaminazione, di sovrapposizione e stratificazione, in questi sapori?